Secondo un recente report pubblicato dalla piattaforma di open banking Tink, il 47% dei dirigenti finanziari europei afferma che i propri budget in open banking sono aumentati nel corso dell’ultimo anno, con i servizi relativi ai
pagamenti in cima alle priorità di spesa nel 2021.
L’ingresso di player come start-up e grandi corporate tecnologiche ha aperto la strada a cambiamenti profondi,
costringendo di fatto le banche a rivedere le proprie politiche di marginalità, basate tradizionalmente sulle commissioni di pagamenti e investimenti.
Dall’altro lato, però, ha permesso di diversificare e ampliare l’offerta per i consumatori, imprimendo una spinta innovativa a tutto il comparto.
Negli ultimi due anni, complice la pandemia, le banche hanno inoltre lavorato per migliorare la loro efficienza e la trasformazione digitale ha subito una decisa accelerazione con l’affermarsi di nuove esigenze dei clienti, desiderosi di vivere un’esperienza d’acquisto omnicanale, diretta, trasparente e integrata tra le varie piattaforme.
La gestione di quest’ultime in un’ottica collaborativa e decentralizzata permetterà di superare gli attuali sistemi incentrati sulle attività di core banking e
garantirà inclusione e accesso ai servizi finanziari anche a chi ad oggi non possiede un conto bancario, aumentando di fatto la base dei clienti anche per le banche tradizionali.
La maggiore consapevolezza degli utenti nelle funzionalità dell’Open Banking, unita a una maggiore diffusione in Europa dei servizi legati ai pagamenti digitali, rappresenta quindi una vera e propria rivoluzione del settore finanziario
a cui assisteremo nei prossimi anni.
Nel corso della 2° edizione di Open Banking Main Event organizzato in esclusiva da Le Fonti, i maggiori esperti di innovazione si confronteranno sui seguenti temi:
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Luca Colasanti |